Per il secondo anno consecutivo salta Lombardia Carne, la storica fiera di Rovato dedicata agli animali da carne, in particolare bovini ma anche equini ed ovicaprini, “vittima” delle restrizioni sanitarie per il covid. Se nel 2020 l’arrivo improvviso della pandemia non aveva permesso di organizzarsi, nel 2021 Confagricoltura Brescia ha deciso di dare un segnale al settore, proponendo, in luogo della fiera, nei giorni esatti in cui si sarebbe dovuta svolgere la 132esima edizione, un convegno sul tema. Venerdì 26 marzo alle 18, in diretta sul profilo Facebook e sul canale Youtube dell’organizzazione, è in programma “Zootecnia da carne bresciana qualità, salute e sostenibilità ambientale”. A intervenire, oltre ai rappresentanti istituzionali e politici, saranno in particolare il coordinatore del corso di laurea in Sistemi agricoli sostenibili dell’Università di Brescia Gianni Gilioli e Valentina Caprarulo, docente di Zootecnia e gestione sostenibile di allevamenti zootecnici nel polo universitario bresciano.
Il settore della Carne bovina, dalla pandemia in avanti, ha registrato un forte calo, che si attesta sul meno 13,6 per cento (ovvero 48 mila tonnellate), ma anche nel periodo ante covid si evidenziava una diminuzione del 3,6 per cento. In parallelo sono scese anche le importazioni (meno 8,1 per cento nel primo semestre 2020). Su base annua, nel 2020 si stima che la filiera bovina abbia registrato perdite di valore a doppia cifra.
Nel Bresciano sono presenti 1.321 allevamenti da carne con 136 mila capi allevati (al 31.12.2020, numeri in linea col passato). Di questi, 323 allevamenti sono professionali, con una consistenza che supera i 50 capi, per un totale di 130 mila (il resto sono micro e piccolissime stalle). Per supportare il settore è intervenuta una specifica misura “covid” del Piano di sviluppo rurale lombardo, destinata agli allevamenti a carne bianca, che ha concesso 5.800 euro ad azienda. A livello nazionale, inoltre, per la filiera delle carni di vitello inferiore a otto mesi sono state presentate 3.041 domande d’accesso al Fondo zootecnia, per 172.394 capi e un importo di 110 euro a capo.
“La filiera della carne bovina, pur subendo una decisa contrazione delle quotazioni per i capi al macello, ha reagito bene sin da subito all’emergenza, proseguendo regolarmente l’attività, riorganizzando i flussi nei diversi canali distributivi e garantendo la presenza di merce anche nei periodi più difficili – dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -. Il futuro è ora legato alla connotazione da dare alle nostre produzioni nazionali, promuovendo la territorialità e la qualità. Per questo servono azioni che permettano ai consumatori di percepire la reale differenza del prodotto e una maggiore propensione a premiare la qualità. La filiera della carne bovina della nostra provincia è una risorsa strategica: per favorirne la competitività serve una politica a lungo termine partendo dal rafforzamento dei rapporti tra produzione e distribuzione”.
Garbelli interverrà al convegno con Tiziano Belotti, sindaco di Rovato, Oscar Scalmana, presidente sezione economica Carne bovina di Confagricoltura Brescia, Gabriele Archetti, presidente Fondazione Cogeme, Oscar Lancini, parlamentare europeo, e Simona Tironi, vicepresidente commissione Sanità Regione Lombardia.
FONTE: TESTO DA COMUNICATO CONFAGRICOLTURA