Il passaggio dalla culla al lettino è un momento fondamentale per la crescita di un bambino, ma anche il più difficile da gestire visto che ogni bebè è unico, ogni genitore è diverso dagli altri e ogni famiglia è un universo a sé.
Da qui è chiaro che non esiste una regola univoca valida per tutti, ma seguendo alcune semplici strategie si potrà rendere la transizione meno traumatica. In questo post vi sveleremo alcuni trucchi da mettere in pratica per abituare il piccolo a dormire da solo e aiutarlo a superare il trauma del distacco dalle figure genitoriali in modo sereno.
Due cuori e una culla
Durante i primi mesi di vita la maggior parte dei genitori opta per la culla, poiché rappresenta un ambiente sicuro e confortevole in cui il pargolo può sentirsi protetto come nel grembo materno. Appurato, però, che questa soluzione può andar bene solo per un periodo limitato, in genere fino ai 5-6 mesi, è fondamentale capire come e quando passare al lettino affinché il piccolo non risenta troppo della novità.
Per rendere il passaggio meno traumatico si può, per esempio, utilizzare un riduttore per farlo sentire sicuro ed evitare il rischio di soffocamento sotto le lenzuola; oppure praticare il co-sleeping in via temporanea per permettergli di abituarsi a uno spazio più grande e superare facilmente l’ansia da separazione.
Nei primi tempi in cui il bimbo comincia a dormire in una stanza diversa da quella dei suoi genitori è consigliabile, inoltre, posizionarlo nella parte inferiore del lettino, in modo che possa toccarne le estremità con i piedini e avere così la percezione di un’area delimitata che lo faccia sentire protetto e al sicuro.
Il momento giusto
A dispetto di quanto si possa pensare, non esiste un’età adatta per il passaggio dalla culla al lettino per neonati, poiché ogni bambino ha caratteristiche e abitudini diverse. Anche se, in genere, si effettua questo passaggio intorno ai 18 mesi, non c’è una regola valida per tutti, ma secondo gli esperti è meno traumatico insegnagli a dormire da solo quando è ancora piccolo piuttosto che modificare un’abitudine già consolidata da tempo.
Pertanto, sarebbe opportuno affrontare questo cambiamento non appena vengono rilevati dei segnali che permettano di capire che è arrivato il momento di fare il “grande passo”. Oltre a rispettare i suoi tempi senza forzare troppo la mano, un segno inequivocabile è quando il bebè inizia ad arrampicarsi sulle sponde della culla, diventando così un vero e proprio pericolo per la sua incolumità.
Per facilitare il distacco, inoltre, è fondamentale che il passaggio avvenga in un periodo relativamente sereno della sua vita, facendogli capire che la nuova stanza è un posto sicuro e creando un rituale che lo aiuti a rilassarsi e a dormire bene, come leggere una favola prima di metterlo a letto o trasformare il momento della nanna in un gioco allegro e divertente.
Infine, nel caso in cui il passaggio sia dettato da una specifica esigenza dei genitori, come la nascita di un fratellino o una sorellina, è bene non effettuare lo “sfratto” in maniera repentina e immediata, ma iniziare a prepararlo alla transizione con qualche mese di anticipo, magari dormendo nella stanza con lui i primi periodi o permettendogli di stare nel lettone dei genitori nelle prime settimane dopo la nascita del secondogenito.
Le caratteristiche del lettino
Come sottolineato, il passaggio dalla culla al lettino è un momento importante per la vita di un bambino, ma lo è anche per i suoi genitori: il fatto di non averlo più “vicino” per controllare la situazione in qualsiasi momento potrebbe generare ansia e paura in mamma e papà, che rischiano di vivere il distacco in maniera più traumatica rispetto ai loro stessi figli.
Una buona strategia in tal senso potrebbe essere quella di posizionare un baby monitor nella stanza del piccolo per tenerlo costantemente sotto controllo e intervenire tempestivamente se piange, è sveglio o agitato.
Altra accortezza da adottare ai fini di una maggiore sicurezza riguarda la scelta del lettino, che dovrebbe essere realizzato con materiali certificati e provvisto di specifici accorgimenti strutturali per garantire al bebè un riposo sicuro e confortevole.
Oltre a optare per un modello verniciato con sostanze atossiche e ipoallergeniche, è buona norma accertarsi che sia completamente privo di componenti metalliche, in modo da evitare che il piccolo venga a contatto con eventuali campi magnetici che potrebbero compromettere la qualità del suo riposo.
Inoltre, per assicurare un maggiore sostegno alla colonna vertebrale del bimbo e permettergli assumere una postura corretta durante il sonno, occorre prestare attenzione anche alla scelta del materasso, preferendo quelli di tipo ortopedico dallo spessore massimo di 10 centimetri.
Quando, poi, arriverà il momento di passare a una soluzione più da “grandi”, potrete riciclare il vecchio lettino con le sbarre di vostro figlio per trasformarlo in una casetta per i giochi o una libreria con cui decorare la sua cameretta.