Di seguito pubblichiamo la replica – diffusa ieri via Facebook – del sindaco Tiziano Belotti sulle polemiche per la rimozione dell’allestimento voluto da Liberi Libri per piazza Cavour. Un’opera il cui fine era quello di sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza contro le donne, ma che secondo il sindaco era priva delle autorizzazioni del caso. Il caso è stato ripreso anche dal giornale nazionale Open di Enrico Mentana, che se l’è presa in particolare con un’espressione decisamente infelice che – secondo una nota dell’associazione – il sindaco avrebbe usato per motivare il suo diniego.
LA REPLICA VIA SOCIAL DI TIZIANO BELOTTI
Con un po’ di buonsenso per me sarebbe finita lì. Invece sono stato costretto a fare quello che non ho mai fatto in 4 anni e mezzo. Non per tutelare me stesso; falsità, chiacchiere e dicerie sono all’ordine del giorno e me le sono sempre portate a casa. Ma per tutelare un patrimonio collettivo che appartiene alla città di Rovato, non solo a 10 persone, o a 100 persone.
In questi anni ho sempre portato ampio rispetto a tutte le Associazioni, senza mai distinguere tra quelle vicine o meno alle mie sensibilità politiche. Ho sostenuto ogni tipo di iniziative, senza mai imporre alcuna forzatura o condizionamento, garantendo piena libertà di idee, di azione e di espressione. Consentendo ogni volta e con grande piacere, l’utilizzo di tutti gli spazi pubblici della città, compreso il Municipio e tutte le sue sale fruibili. Ho sempre messo a disposizione il personale degli uffici comunali per garantire il necessario supporto logistico ed organizzativo al fine di facilitare ogni iniziativa ed ogni evento, senza mai alcun distinguo.
In particolare all’associazione culturale Liberi Libri ho sempre offerto la massima collaborazione. Gli ho sempre garantito il necessario supporto economico per gli eventi e mi sono pure impegnato personalmente, tutti gli anni, a raccogliere sponsorizzazioni per loro. Gli ho anche assegnato volentieri una sede a titolo gratuito al piano terra di palazzo Sonzogni, come fatto per tante altre associazioni.
A onor del vero, ma forse era solo una mia pia illusione, i rapporti fino all’altro ieri mi sembravano normalmente franchi e corretti e pure molto proficui. Dispiace invece leggere su certi giornali e sui social, la sequela di cattive e nervosissime affermazioni da parte degli associati nei miei confronti, che travisano ampiamente la verità e la sequenza degli eventi. Ma qui mi fermo perché il giudizio finale lo daranno altri, non io, e non loro.
Ultima cosa. Ho trovato davvero miserabile il comportamento di molti che hanno frettolosamente e quasi con ingordigia strumentalizzato la mia richiesta di rimozione delle opere realizzate in totale assenza di autorizzazione, con la lunga serie di manifestazioni previste a Rovato a sostegno dell’eliminazione della violenza sulle donne. Eventi iniziati il 9 Novembre e che termineranno solo il 24 Gennaio 2020 coinvolgendo una quindicina di associazioni coordinate dall’Auser col sostegno e il Patrocinio della Città di Rovato. Per completezza riporto quanto verbalizzato al termine delle mie dichiarazioni: “…Preciso che la richiesta di rimozione delle fasciature sui pilastri non ha alcuna relazione con il messaggio contenuto nelle manifestazioni contro la violenza alle donne; iniziative peraltro ampiamente condivise e patrocinate dall’Amministrazione Comunale che rappresento…”.