Perché la Franciacorta si chiama così? A dir la verità la questione non è ancora stata chiarita in maniera precisa, ma probabilmente tutto dipende dal passaggio in questo territorio di Carlo Magno. Nell’ottavo secolo, infatti, il condottiero giunse da queste parti, alla guida del suo esercito di Franchi, con l’intento di combattere i Longobardi e di espugnare il loro regno. Tuttavia, Carlo Magno fu così ben impressionato dal fascino di queste lande che decise di non andarsene più, e anzi di stabilirsi proprio qui: da allora ecco che iniziò a diffondersi il nome Franciacorta.
Una spiegazione alternativa
Quella che fa riferimento a Carlo Magno, però, è solo una delle spiegazioni più accreditate a proposito delle origini del nome della Franciacorta. Un’altra versione, infatti, chiama in causa un aspetto più prosaico: questa in passato era una zona franca, vale a dire un territorio per il quale non era previsto il pagamento di tasse, di tributi o di dazi. Insomma, chi viveva qui non doveva nulla all’impero. Le zone franche facevano parte delle Curtis francae, per l’appunto. I monaci che gestivano i terreni vinicoli lo facevano per conto del clero: in cambio della propria opera erano esentati dai tributi imperiali il cui pagamento era, invece, obbligatorio da tutte le altre parti. Ecco perché la passione per le vigne ha condizionato il nome della Franciacorta che permane ancora oggi.
La storia della Franciacorta tra vino e leggenda
Gabriele Rosa è stato un celebre patriota del Risorgimento, nato a Iseo nel 1812 e morto nello stesso territorio nel 1897. Egli aveva scritto che, intorno al Duecento, le truppe francesi guidate da Carlo d’Angiò erano scese in Italia al seguito del futuro re di Napoli, che sarebbe stato incoronato tale da Papa Clemente IV. Prima di giungere a destinazione, tuttavia, si arrestarono in Franciacorta, nel territorio di Rovato, dove diedero fastidio alle fanciulle locali in preda ai fumi dell’alcol: non avevano saputo resistere alla bontà dei vini del posto. Che cosa c’entra questo racconto con il nome della Franciacorta? Ve lo spieghiamo subito. Un ciabattino del paese, stanco di dover avere a che fare con quei militari alterati e – oltretutto – molto arroganti, diede il la a una sommossa popolare motivata dalla rabbia e dalla stanchezza. Così, si presentò in prima linea tenendo in mano un attrezzo che usava per il suo lavoro allo scopo di cucire le pelli, e di fronte ai suoi compaesani imbizzarriti ordinò agli uomini di Carlo d’Angiò di andarsene, perché la Francia lì sarebbe stata… corta.
La Franciacorta tra passato e presente
Gli storici del luogo non sono ancora arrivati a una conclusione certa a proposito delle origine effettive e sicure del nome Franciacorta, anche se con tutta probabilità la seconda versione è quella più attendibile; la storia narrata da Gabriele Rosa, tuttavia, rimane la più divertente e la più appassionante. Quel che è certo è che oggi la Franciacorta è una delle aree vitivinicole più conosciute e prestigiose del nostro Paese, non solo per la denominazione di origine controllata e garantita. Delimitata dal Lago d’Iseo a nord e dalla città di Brescia a est, fa parte di un territorio morenico. Il nome Franciacorta, a dir la verità, è poco bresciano visto il suo rimando transalpino: ma ciò che interessa è la bellezza di questa zona, dove i castelli risalenti al Medio Evo si alternano alle ville del Rinascimento che un tempo appartenevano alle antiche famiglie patrizie del Bresciano. All’ombra del Monte Orfano, ancora oggi, sorseggiare un buon bicchiere di vino è un piacere senza tempo, che non tiene conto del trascorrere dei secoli.