Pasta Zara ha chiesto al Tribunale di Treviso una proroga di due mesi per provare a chiudere con una proposta accettabile il periodo di concordato “in bianco” concesso la scorsa primavera. Ma non solo: la proprietà ha avanzato ai sindacati la “proposta” di cassa integrazione di una cinquantina di dipendenti dello stabilimento di Riese Pio X, in Veneto. “Non è noto se analoghe richieste siano state avanzate o siano in programma anche per gli stabilimenti di Muggia (Trieste) e di Rovato (Brescia)”, si legge in una nota della Cisl veneta, che pure precisa come i tagli principali non dovrebbero riguardare l’impianto rovatese e quello triestino.
La richiesta sarebbe stata motivata con la flessione di fatturato degli ultimi messi: il valore della produzione sarebbe passato dai 18 milioni di giugno ai 13,5 di agosto, con una contestuale flessione dell’Ebitda da 1,3 a 0,5 milioni. Il costo del lavoro pesa sui bilanci del gruppo 1,3 milioni al mese. I debiti complessivi, invece, ammontano a 240 milioni di euro, di cui 178 versso le banche.