Con una nota anche il Pd di Cazzago San Martino (come fatto prima di Natale dal Partito democratico rovatese) avanza critiche alle amministrazioni locali coinvolte per l’atteggiamento tenuto sulla trasformazione dell’impianto a cavallo con Rovato (in particolare Lodetto) in un impianto di betonaggio e trattamento rifiuti inerti.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO
Le novità emerse sulla cava Bonfadina dei giorni scorsi ci dicono, ancora una volta se necessario, di quanto sia importante improntare una seria politica ambientale a livello provinciale e regionale e come sia necessario dare ai Comuni potere decisionale sulle questioni del proprio territorio e non solo consultivo come oggi avviene.
Siamo sollevati dalle parole espresse dal sindaco di Cazzago San Martino che ha sostenuto che nell’ambito estrattivo Ate9, quello della cava Bonfadina, non vi saranno discariche. Anche perché è la stessa legge regionale a impedirlo, visto che la cava rientra nel distretto della Franciacorta.
Ci lascia stupiti, rammaricati e giudichiamo una grave negligenza invece il fatto che la Giunta di centrodestra di Cazzago San Martino non abbia, a quanto emerge, voluto presentare nemmeno un’osservazione alla Provincia. Le osservazioni avrebbero potuto mitigare l’impatto di questo nuovo sito di trattamento rifiuti sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista della viabilità, visto che saranno moltissimi i mezzi pesanti che transiteranno sul nostro Comune.
Il Partito Democratico, da sempre vicino alle problematiche ambientali del territorio, ha presentato invece, attraverso il responsabile ambiente provinciale Angelo Bergomi, delle osservazioni in quanto la documentazione presentata dalla ditta che trasformerà la cava in un impianto di betonaggio, di produzione di conglomerati bituminosi e cementizi, risulta estremamente carente nella parte riguardante soprattutto il cumulo degli impatti. Tale documentazione si limita in sostanza ad esaminare solo parzialmente alcuni aspetti relativi al rumore ed alla qualità dell’aria ma non affronta in maniera sostanziale gli aspetti relativi ai rimanenti comparti.
Anche per questo la sezione di Cazzago San Martino sostiene con forza la necessità che venga concluso quindi il processo di assoggettabilità alla Via, la valutazione d’impatto ambientale. Inoltre chiediamo che vengano costantemente controllati i rifiuti che verranno smaltiti nel sito che, sappiamo dovrebbero essere inerti, ma per garantire la salvaguardia dei cittadini è bene che vengano monitorati.
La destinazione del sito poi, una volta concluse le escavazioni, sarebbe dovuta essere ad uso naturalistico. Riteniamo fondamentale quindi che al termine della convenzione prevista per l’escavazione non venga concessa nessuna proroga ai lavori di smaltimento rifiuti in modo che i cittadini di Cazzago San Martino e di Rovato possano tornare in possesso di un’area riqualificata e finalmente messa a loro disposizione. Per far questo chiediamo con forza al Comune di Cazzago San Martino di attivarsi in tutti i modi con gli Enti preposti.
IL SEGRETARIO
Andrea Sciotti