Per i giudici non ha usato lei il coltello, ma era comunque coinvolta nell’omicidio. E’ stata condannata a 16 anni di carcere (uno per il reato di spaccio) Giulia Taesi, ritenuta complice dell’omicidio avvenuto il 12 aprile del 2016. La vittima fu Riadh Belkahla fu ucciso il 12 aprile del 2016 nelle campagne tra Rovato ed Erbusco per questioni di droga: l’uomo – residente a Rovato – aveva diversi precedenti per spaccio ed era il fornitore di Giulia e del fidanzato Manuel (condannato a 17 anni e ritenuto l’esecutore).
Non è ancora chiaro quale sia stata la dinamica esatta, ma secondo i giudici l’omicidio sarebbe stato la conseguenza di un tentantivo di aggressione da parte del tunisino a fronte di un debito di mille euro che la coppia aveva nei suoi confronti. A quel punto Manuel avrebbe reagito per difendere la fidanzata, colpendolo a morte con 81 coltellate. Per il pm, però, era stata Giulia ad accoltellare Belkhala e per questo la richiesta alla corte era stata di ben 30 anni di carcere. Ma i giudici le hanno riconosciuto le attenuanti generiche, escludendo le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.