Non c’è pace per l’amministrazione rovatese, sempre al centro delle polemiche politiche. In due anni è successo di tutto: le scritte sui muri contro il sindaco, gli amministratori indagati, i presunti debiti degli assessori verso il Comune, le dimissioni con polemica del direttore della banda, il “licenziamento” di diversi assessori, il caso dei volantini anonimi e il ribaltone con spaccatura nella Lega per il caso Cogeme/Lgh (solo per citare alcune questioni). Ora si riapre anche il fronte con la Pro Loco – sfrattata dalla sede comunale – che nei giorni scorsi ha distribuito un volantino per rispondere “agli attacchi ingiusti e ingiustificati rivolti all’associazione da parte del Sindaco Belotti”.
“La decisione – si legge in una nota – è stata unanime e derivante dal fatto che un’associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo rivitalizzare il paese non può essere tirannizzata da chi ha un ruolo politico ed istituzionale nell’ente Comune. In quel caso la Pro Loco diventerebbe un mero ramo di un assessorato (ad oggi inesistente se non a semplice titolo) e quindi dovrebbe sottostare a direttive politiche andando a perdere la sua autonomia e il suo essere apolitica. Un vero e proprio insulto ai trentadue volontari che ne fanno parte”.
“Il messaggio che abbiamo voluto dare ai rovateso – si legge ancora – è che Pro Loco c’è e continuerà comunque la sua missione come ha sempre fatto e come continuerà a fare negli anni a venire con qualsiasi colore di amministrazione. Dopo aver consegnato con il centro studi “Tommaso Moro” 80 libri alle suore canossiane di Rovato, il 23 aprile saremo presenti al Salone delle Eccellenze nella stupenda cornice del Castello di Padernello, promuovendo la Cipolla di Rovato e la sua marmellata, il Manzo all’Olio, le bellezze del nostro paese e gli autori locali”.
FONTE: BSNEWS.IT