Il 2016 era atteso da tempo com e l’anno per la riforma sanitaria in Lombardia; una scommessa che aveva stuzzicato il palato di molti ma che adesso, toccati con mano i cambiamenti apportati, rischia di lasciare l’amaro in bocca. Soprattutto a Brescia e provincia.
Ad inizio anno la novità più importante era stata la cancellazione delle Asl anche a Brescia e la creazione di un nuovo soggetto: le Asst, aziende socio sanitarie territoriali. Ed entro la fine di questo mese ogni singola Asst dovrà presentare un piano strategico che andrà a ridisegnare l’assistenza sanitaria. Piani che sono stati già letti dai consiglieri regionali generando non pochi mal di pancia.
La critica maggiore è arrivata dal presidente della Commissione Sanità lombarda, Fabio Rolfi, il quale ha affermato che si tratterebbe di un programma che non tiene minimamente in conto esigenze e carenze strutturali ad oggi presenti. Non quindi un piano risolutivo, ma un palliativo.
Il tutto all’interno di una provincia, quella bresciana, che già presenta segni evidenti di precarietà in ambito sanitario, come ad esempio le lunghe liste d’attesa. Anche a Rovato, purtroppo.
Un sondaggio effettuato lo scorso giugno dal Cessme, centro studi sulla Smart economy, aveva evidenziato come uno dei fattori meno apprezzati della sanità locale da parte dei cittadini di Brescia fosse proprio l’eccessiva attesa per usufruire delle prestazioni sanitarie. E la media di Rovato confermava in pieno le tempistiche di tutta la provincia.
La sanità locale ha quindi bisogno di interventi decisi in un momento nel quale si stanno attraversando grandi cambiamenti: il 2016 sarà ricordato non solo per la cancellazione delle Asl, ma anche per novità di rilievo come il via libera nella regione alla cannabis terapeutica. Quindi la possibilità di utilizzare farmaci derivati dalla cannabis oppure olio di CBD per curarsi a spese della sanità regionale.
Rientra tutto nell’insieme delle norme varate appositamente dalla regione Lombardia per regolamentare la sanità locale, le cosiddette Regole di Sistema. Buona parte di questi cambiamenti, e l’introduzione delle nuove Asst ne è un esempio, andrà a regime dalle prossime settimane. Con la speranza che non si risolva tutto in una serie di tagli e accorpamenti, ma che ai pazienti finali possano essere realmente erogati servizi migliori.