Manenti: non farò cadere Belotti, ma di certo mi ricandido a sindaco

“Alle prossime elezioni di Rovato? Certamente sarò in campo come candidato sindaco, salvo che la vita mi porti altrove. Non mi sono mai tirato indietro di fronte a queste sfide: che ci sia il ballottaggio o meno, è giusto che io mi faccia valutare dalla gente alle elezioni. Se qualcuno non l’ha capito è un problema suo”. A dirlo è l’ex sindaco-sceriffo di Rovato Roberto Manenti, oggi presidente del consiglio comunale in virtù dell’appoggio decisivo dato alla vittoria del sindaco in carica Tiziano Belotti. Ma pronto a diventare suo avversario fra tre anni.

“Mi toccherà tornare in battaglia”, aveva scritto poche ore fa Manenti su Facebook commentando alcune dichiarazioni del sindaco in materia di sicurezza. Ora l’ex primo cittadino smentisce le ipotesi di una crisi nella maggioranza – a trazione Lega – che guida il Comune franciacortino. Mandando però un avviso chiaro ai suoi alleati.

“Non ho tessere di partito e non faccio parte della giunta. Il sindaco”, chiarisce, “mi ha dato la delega alla Sicurezza, che condivido con lui: fino ad oggi sono stato ad osservare, ma credo che sia arrivato il momento di un mio impegno più forte. Sia chiaro: non mi tiro fuori da questa maggioranza, non sarò certo io a mettere in crisi questa amministrazione. Semplicemente voglio dare risposte alla mia gente, ai 1.300 che anche stavolta mi hanno votato, sulla questione sicurezza”.

Manenti, quindi, sottolinea di avere un approccio diverso da Belotti. “Lui è un mediatore”, commenta, “io se devo andare in mezzo alla strada lo faccio. Il senso della mia affermazione via Facebook era proprio quello. La struttura comunale oggi è fiacca. Non è certo colpa del sindaco, ma è arrivato il momento di mettere in campo azioni concrete per la sicurezza dei cittadini e Belotti sa bene che su questo fronte ha il fucile della mia attenzione puntato addosso. Nelle prossime settimane”, continua Manenti, “intensificheremo i controlli e spero che la struttura reagisca in maniera adeguata: o seguono gli ordini oppure sono liberissimi di chiedere di andare a lavorare in un altro Comune”.

Manenti, lo ricordiamo ai lettori, salì alla ribalta della cronaca a cavallo del 2000 per le sue azioni da sindaco sceriffo, i consigli comunali convocati alle 3.37 di notte e l’ordinanza con cui vietava ai non cattolici di avvicinarsi a più di 15 metri dalle chiese. Senza dimenticare qualche brutta vicissitudine legale finita con la prescrizione. Eletto con la Lega, al secondo mandato da sindaco Manenti ottenne il 52 per cento dei voti. Dal Carroccio fu poi espulso, fondando diversi movimenti accreditati di vicinanza alla destra estrema. Da sempre ha avuto un ruolo decisivo nel determinare i sindaci di Rovato: alle ultime elezioni ha mancato di un soffio il ballottaggio contro Angelo Bergomi, salvo poi convergere i voti – in maniera decisiva – su Belotti.

RIPORTIAMO IL NUOVO POST DI MANENTI IN FORMA INTEGRALE

Facciamo un po di chiarezza, visto che pseudo giornalisti e scribacchini si impegnano in voli pindarici per capire ciò che ” bolle in pentola ” ,vorrei precisare alcune cose.
La delega alla sicurezza a Rovato è in capo al sottoscritto, che la esercita in collaborazione con il Sindaco, vi sono cose che il sottoscritto risolverebbe in un certo modo ma che invece vengono affrontate con altri criteri, più in linea con il modus operandi del Sindaco. Detto questo non capisco perchè subito ci si butti a pensare che vi possano essere litigi oppure aria di crisi in amministrazione. Scendere in battaglia non vuol dire che fino ad ora si è stati lontani dalla zona d’operazioni, si è solo scelto di restare più defillati ed osservare. ora, fatte le opportune verifiche, ci si muoverà in maniera diversa. Quindi ci tengo a riconfermare che le mie critiche al Sindaco, quando serve,ci saranno sempre, ma in modo costruttivo e non infingardo, come purtroppo alcuni fanno.
Dopotutto questa amministrazione esiste anche perchè il sottoscritto ha dato il proprio appoggio con i propri voti. Se poi a qualche cittadino scribacchino quello che il sottoscritto fa o dice non gli va bene, è giusto così, ognuno è libero di pensarla come vuole, siamo in democrazia, io sono abituato, da sempre, ad agire secondo il mio principio di bene comune. Quindi pregherei i giornalai, aspiranti giornalisti, di stare tranquilli, se questa amministrazione sarà destinata ad avere problemi, non sarà certo colpa del sottoscritto. A differenza di altri ” badogliani ” , data una parola, è quella……e si va fino in fondo.

Rovato.it

1 Commento

  1. Mamma Mia che coraggio a ripresentarsi!!!!! Lascia in pace Tiziano!!!!

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