Beppe Bonetti nasce nel 1951 a Rovato (Brescia).
Scopre la pittura attraverso l’opera di Gerolamo Calca –importante artista lombardo formatosi nella Milano di fine 800-e con essa anche la biblioteca ricca di importanti opere di letteratura, di storia e critica. Nella seconda metà degli anni sessanta inizia, in completa autonomia, diverse ricerche che lo porteranno, dopo esperienze in ambito surrealista, alle prime esperienze astratte. L’attività espositiva comincia a fine anni 70 e per un certo periodo sarà caratterizzata da un rigore astratto/geometrico e da una decisa programmazione. Iniziano i primi viaggi a Parigi, mostre e partecipazioni ai Saloons. Nel 1982 alla Galleria Vismara di Milano presenta lavori (recensiti da Gillo Dorfles) che segnano il passaggio verso un nuovo modo d’intendere la razionalità definita dall’autore con il termine “metarazionalità”. Nell’84 mostra ad Amsterdam, all’Art Stable. La prima mostra in Giappone è del 1985 al Foritsu Modern art Center di Osaka mentre il primo viaggio sarà nel 1987 in occasione della personale alla Dan Gallery di Osaka. Gli anni ottanta sono anni di intenso lavoro e di esposizioni, in Italia con le gallerie: La Chiocciola, Melesi, Spriano,Galliata,Vismara,Nike,Vinciana. Sono anche gli anni della prima mostra negli U.S.A.: a New York alla Columbia University, a Los Angeles con l’Hartman Gallery.
In seguito Rotterdam,Cadaques,Barcellona,Hamburgo,Copenhagen e mostre nei Centri Culturali Italiani e Ambasciate Italiane di Zagabria,Belgrado,Vienna. Per anni lavorerà a Parigi, nello studio del collega Jonquiesres . Nella capitale francese allestirà personali, all’Espace du Triangle e in seguito con la gallerista Claude Dorval. Un altro viaggio in oriente, per una mostra personale a Seoul, lo porterà ad approfondire il rapporto -mai concluso- tra segno e scrittura. Questa ricerca, iniziata nel 1985 verrà sviluppata su carte e su grandi tele come “variazione sul Numero Sette”. Al suo lavoro sono state dedicate Esposizioni Antologiche; nel 1992 a Macerata, nella Chiesa Storica di San Paolo; nel 1999 alla Galleria Civica di Gallarate; nel 2006 a Rovato nella Chiesa Storica di San Vincenzo. Il suo lavoro procede, con importanti progetti, ad indagare la dialettica tra ordine e disordine, regola e casualità, razionalità e gestualità. Dal 2000 la Metarazionalità è diventata un Gruppo, il L.I.G. (Last International Group) che ha tenuto esposizioni dall’Europa all’Asia in spazi privati, pubblici e musei.