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La chiesa, situata sul Monte Orfano, è antichissima. La tradizione afferma che S. Michele sorse su una piazzola druidica chiamata “castello delle streghe”, come luogo di culto per divinità pagane. Da tempio pagano fu trasformata nel periodo costantiniano in una chiesa della collettività rovatese; con la discesa dei longobardi, la chiesa divenne poi il luogo di culto di tale comunità.
Sempre secondo la tradizione al tempo dei longobardi il primo mercato di bestiame rovatese non era situato nel centro del paese ma presso il piazzale antistante la chiesa di S. Michele. Una testimonianza della presenza del mercato può scorgersi nell’affresco dell’abside sul qual è raffigurato un recinto con delle pecore.
La chiesetta ad una sola navata, di forma rettangolare con un abside semicircolare è da sempre famosa per i suoi affreschi, alcuni riapparsi in tutta la loro bellezza dopo i restauri degli anni ottanta, altri strappati e saccheggiati negli anni settanta. Su uno di questi affreschi è segnata una data certa, 1487, che li colloca temporalmente.
San Michele, è rappresentato in una duplice veste: come un santo guerriero con una spada nella mano, grazie alla quale caccia il demonio e come “addetto al peso delle anime”, raffigurato con una bilancia. Oggi la chiesa, divenuta tempio del donatore delle sezioni Avis e Aido, è aperta al pubblico in rare occasioni.