Diffamazione? Scomoda verità? Vendetta politica? Sta facendo discutere la politica locale rovatese il volantino diffuso nelle scorse ore in alcune zone del paese, in cui alcuni esponenti di spicco dell’amministrazione comunale vengono accusati di avere debiti pendenti con il Comune. I politici sotto accusa sono quattro per un totale di 150.000 euro di presunti debiti verso il Comune. Ci alzano le tasse e non le pagano, tuona il depliant. Ma le circostanze da chiarire sono ancora molte, a partire dalla firma.
Nel volantino, infatti, compare il logo del Movimento 5 Stelle, ma non è detto che sia veramente il movimento di Beppe Grillo ad averlo realizzato (la smentita sarebbe già arrivata). Secondo alcuni, infatti, dietro il “blitz” potrebbero esserci esponenti del centrodestra di una fazione rivale (“Il sospetto del quartetto è che dietro quanto accaduto ci sia una persona vicina alla Lega Nord, che secondo loro da tempo rema contro il movimento. Sarebbe stata ripresa da telecamere di sorveglianza del Comune e di privati. Nei filmati apparirebbe, secondo quanto spiegato dal vicesindaco Toscani, non solo la persona ma anche letto il numero di targa del veicolo usato per spostarsi tra le strade del paese, che risulterebbe appartenente alla sua famiglia”, così si legge sul quotidiano il Giorno). Anche sui nomi citati – con tanto di foto – e le cifre al momento non ci sono certezze.
Per questo Rovato.it – nel pieno rispetto delle persone coinvolte e della verità – ha deciso di non riportare il testo del volantino e i nominativi delle persone citate. Se non quello del vicesindaco Toscani, l’unico che ha voluto rilasciare dichiarazioni pubbliche sull’argomento spiegando al quotidiano il Giorno: “Neghiamo con forza ciò che è stato scritto da una persona che vuole solamente screditare le nostre persone e la Lega Nord, a cui tanto essa deve per essere chiari mia moglie oggi dovrà pagare la seconda rata della tassa sui rifiuti relativa a uno dei locali di famiglia. È previsto dal regolamento comunale e vale per noi come per tutti gli altri. Anche io e gli altri amministratori siamo nella stessa situazione. Non è assolutamente vero che non paghiamo le tasse”.
Nel nome dell’interesse pubblico alla conoscibilità, ci limitiamo a riportare il fatto di cronaca – che certo intorbidisce la già agitata vita politica rovatese – in attesa che chi di dovere faccia chiarezza (e siamo certi che le autorità si siano già attivate per farlo). Se le accuse sono vere è opportuno che gli amministratori versino il dovuto al Comune il prima possibile e che chi di dovere verifichi che tutte le procedure di legge siano state rispettate, altrimenti è doveroso che qualcuno risponda per la diffamazione in corso.
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