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Il convento dell’Annunciata
Il convento della SS. Annunciata è la maggiore attrattiva architettonica del Monte Orfano. “Luogo dello spirito, sorto dall’incontro tra architettura e natura”, (come lo definisce Ermes Ronchi, autore di un volume dedicato a questa costruzione). Il convento fu edificato tra il 1449 e il 1503 dalla congregazione dei Servi di Maria, nella posizione dove possiamo ammirarlo tutt’oggi e dove un tempo esisteva una cappella intitolata all’Annunciata. Nel 1700 con l’arrivo della Serenissima fu privato della sua componente religiosa ed ebbe varie vicissitudini e vari utilizzi finché, nel 1960, i frati ne riacquisirono il possesso, iniziandone la ristrutturazione. Al suo interno si può ammirare un affresco del Romanino e un crocifisso ligneo del Cinquecento; particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico il doppio chiostro e l’ampio loggiato esterno.
Descrizione artistica.
Lo schema architettonico dell’ intero edificio si apre in due direzioni. La chiesa, appoggiata al lato settentrionale, e la foresteria a sud ovest. Il convento è racchiuso tra la chiesa e la foresteria.
La chiesa. Vi si accede attraverso un portico quattrocentesco, modificato poi nel seicento. Sopra il portale è possibile ammirare un affresco del diciottesimo secolo raffigurante il momento dell’Annunciazione. Nelle altre lunette posteriori s’individuano tracce d’affreschi che presentano scene della fondazione dell’ordine monastico dei Servi di Maria. Tra presbiterio e abside si alternano veri e propri capolavori artistici tra cui spiccano: l’Annunciazione dipinta dal Romanino (nel 1540 circa), un crocefisso ligneo del quindicesimo secolo realizzato da un artista della scuola di Donatello, sorretto dal basamento originario dell’altare, e infine sulla fascia inferiore della parete settentrionale la raffigurazione di San Sebastiano che alcuni attribuiscono al Mantegna intravedendo nell’affresco le iniziali dell’artista.
Il convento. E’ un edificio concepito per la vita di comunità. Vi si accede attraverso una soggetta in stile quattrocentesco. E’ edificato nel quadriennio che va dal 1449-1452. Si articola attorno ad un chiostro classico, su due piani: il piano inferiore poggia su ventidue colonne in pietra con capitelli che presentano motivi decorativi formati da collari di foglie, ed è legato a moduli costruttivi tardo medievali. Il Chiostro del convento non presenta l’usuale forma quadrata degli altri monasteri ma ha forma rettangolare probabilmente per seguire meglio la disposizione longitudinale del pendio sul qual è collocato. Il piano superiore poggia invece su un secondo loggiato formato da quindici colonne in pietra serena che hanno base e capitelli d’ispirazione dorica. Sulla parete esterna del primitivo edificio quattrocentesco si aprono le porte che mettono in comunicazione il loggiato con le celle dei frati.
Cronologia
Nel 1449 circa, il comune di Rovato concede ai frati servi di S. Maria un terreno sul monte Orfano, proprio nel luogo dove ormai da tempo remoto esisteva una cappella intitolata all’Annunciata, e sull’area d’antiche fortificazioni d’epoca romana.
Nel 1452 s’insedia la prima comunità, composta da undici frati.
Nel 1503 è ultimata la costruzione della chiesa con la collaborazione delle popolazioni di Rovato e di Coccaglio.
Nel 1535 Girolamo Romanino affresca le lunette dell’abside con la scena dell’Annunciazione e dei quattro profeti.
Nel 1630 il convento è trasformato in lazzaretto per soccorrere gli appestati dei paesi limitrofi. Nel 1635 è ricostruita la navata centrale della chiesa, che ridimensiona le precedenti cappelle sul lato settentrionale, sono poi realizzate le attuali cappelle.
Nel 1772, con l’arrivo della Repubblica di Venezia, è soppressa la comunità di frati che in quel tempo abitava il convento.
Nel 1773 Lorenzo Bassanesi di Brescia acquista all’asta il convento.
Nel 1831 Muore Giovanni Astori proprietario e direttore del collegio per giovani che ha sede nei locali del convento. Erede dell’Annunciata diventa così il vescovo di Brescia.
Nel 1870 Una società per azioni, composta interamente da cittadini rovatesi e presieduta dallo storico Cesare Cantù acquista l’ex convento.
Nel 1959/60 L’ordine dei frati dei servi di Santa Maria riscatta il convento e riprende la vita monastica.